Dal 19 luglio 2007 è in vigore la circolare 46E dell’Agenzia delle Entrate che disciplina fiscalmente le applicazioni fotovoltaiche. Verrà esaminato il caso riguardante persone fisiche, enti non commerciali e condomini che utilizzano l’impianto fotovoltaico per fini privati: la circolare specifica che in questa situazione non sono applicabili tassazioni di nessuna natura. In tutti gli altri casi sono previsti oneri diversi.
È un contratto tra il proprietario dell’impianto ed il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE)
Il servizio di scambio sul posto consente ad un cliente di utilizzare i servizi di rete per immagazzinare l’energia elettrica immessa quando non ci sono necessità di consumo e di riprelevarla quando serve: ciò comporta il venir meno del costo d’acquisto del kilowattora per una quantità pari a quella prodotta dall’impianto (sia la parte autoconsumata immediatamente che quella immessa e ri-prelevata successivamente). Se la produzione eccede il consumo sorge un credito economico che può essere utilizzato negli anni seguenti, ma solo a fronte di maggiori consumi: ecco perché bisogna dimensionare la potenza installata sulla base della media dei fabbisogni abituali. Dal 1° gennaio 2009 l'effettivo meccanismo è il seguente: l'utente paga le bollette per quanto effettivamente ha prelevato e, contestualmente, riceve dal GSE il controvalore delle immissioni dell'impianto, secondo acconti trimestrali e salvo conguaglio a fine anno.
Esempio:
Il consumo medio annuo della famiglia Rossi è di 3300 kWh e si dispone di una falda ben orientata e non ombreggiata: la taglia ottimale dell’impianto sarà 2,99 kW per una produzione attesa di 3300 kWh circa.
Dunque con lo scambio sul posto individuiamo la prima sorgente di reddito in forma di “costo evitato” in bolletta e la valutiamo con la formula energia prodotta x costo dell’energia, ovvero:
kWh prodotti x 0,18 €/kWh
per il sig. Rossi sarà pari a: 3300 x 0,18 = 594 €/anno.
* 0,18 €/kWh è il prezzo corrente dell’energia per un utenza domestica, non sappiamo quale sarà in futuro; sappiamo però che scambieremo i kilowattora indipendentemente dal loro prezzo finché ne produrremo, infatti il contratto si rinnova tacitamente ogni vent’anni, senza soluzione di continuità.
Con il solo scambio sul posto non sarebbe possibile ammortizzare il costo dell’impianto, ma con i contributi del conto energia le cose cambiano radicalmente: per ogni kWh riceverò PER 20 ANNI il relativo contributo della sottostante tabella, in funzione della potenza e della tipologia d’installazione dell’impianto:
Tariffe al kWh prodotto | Tipologia di impianto | |||
---|---|---|---|---|
non integrato | parzialmente integrato | integrato | integrato + 5% | |
da 1 a 3 | € 0,392 | € 0,431 | € 0,480 | € 0,504 |
da 3 a 20 | € 0,372 | € 0,412 | € 0,451 | € 0,473 |
oltre 20 | € 0,353 | € 0,392 | € 0,431 | € 0,453 |
Associando il risparmio energetico | Dal 5% al 30% in più |
Per la famiglia Rossi ipotizziamo che sia possibile realizzare l’integrazione (quasi sempre): risulta chiaro che il beneficio totale sarà pari a:
3300 x 0,48 €/kWh = 1584 €
I kWh prodotti sono "letti" sul contatore e comunicati al GSE dal distributore elettrico di zona: mi saranno accreditati ogni due mesi dal GSE stesso sul conto corrente gli importi relativi alla produzione del periodo trascorso.
Esempio
Per la famiglia Rossi risulta chiaro che il beneficio totale sarà pari a:
3300 x (0,18 + 0,48) = 2178 € all'anno
ovvero:
2178 € x 20 = 43.560 € nel periodo incentivato
NON SI BENEFICIA DI UN CONTRIBUTO INIZIALE IN CONTO CAPITALE, MA TALE INCENTIVAZIONE PERMETTE DI INCAMERARE PIÙ DEL DOPPIO DEL COSTO INIZIALE DURANTE I SUCCESSIVI 20 ANNI!
Di seguito è riportata la valutazione economica di un impianto integrato da 2,99 kWp e scambio sul posto:
È chiaro che, in questa sede, non si è tenuto conto dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri; peraltro è anche vero che lo scambio sul posto si protrae finché l'impianto produce energia, ovvero presumibilmente per altri 10-15 anni dal termine del conto energia.